Il ratto di Proserpina, raccolta di Piatti Monumentali

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La Pulce e il Topo lancia una nuova iniziativa, la realizzazione di ricette ispirate ai monumenti presenti nelle nostre città.
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Il RATTO DI PROSERPINA

Questo piatto nasce dalla rielaborazione di eventi storici e mitologici che riguardano l'opera in oggetto, naturalmente è un modo simpatico per far conoscere, anche ai distratti, le storie e le legende legate ai monumenti che rendono le nostre città uniche e irripetibili.




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Il visitatore che arriva a Catania via linea ferrata viene accolto da una grande fontana inserita in una vasta piazza.
Prima di parlare della fontana e di ciò che rappresenta cerchiamo di capire la storia e la mitologia ad essa legata:
Prosèrpina è la versione romana della dea greca Persefone. Il nome potrebbe derivare dalla parola latina proserpere ("emergere") a significare la crescita del grano.
Infatti, in origine, fu senza dubbio una dea agreste.

« Plutone, dio degli inferi, stanco delle tenebre del suo regno, decise un giorno di affiorare alla luce e vedere un po' di questo mondo....
Dopo un lungo e faticoso cammino emerse infine su una pianura bellissima, posta a mezza costa del monte Enna.
Era Pergusa, dal lago ceruleo, alimentato da ruscelli armoniosi e illeggiadriti da fiori di tante varietà che mischiando i profumi creavano soavi odori e così intensi da inebriare...
Ad un tratto, volgendo lo sguardo, scorse in un prato un gruppo di fanciulle che coglievano fiori con movenze leggere, fiori tra i fiori »



« (Plutone) si precipitò verso di lei (Proserpina), che, scortolo, così nero e gigantesco, con quegli occhi di fuoco e le mani protese ad artigliarla, fu colta dal terrore e fuggì leggera assieme alle compagne... Il dio dell'Ade, in due falcate le fu addosso e l'abbracciò voracemente e via col dolce peso; la pose sul cocchio, invano ostacolato da una giovinetta, Ciane, compagna di Proserpina, che tentò di fermare i cavalli, ché il dio infuriato la trasformò in fonte. Ancora oggi Ciane, con i suoi papiri, porta le sue limpide acque a Siracusa »

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