Pane e panelle, ricetta storica Palermitana

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È uno dei più classici e antichi esempi del mangiare di strada dei Palermitani. In Sicilia, ma in particolare a Palermo, questo semplice e prelibato panino imbottito lo possiamo trovare facilmente, in ogni angolo di strada, nelle friggitorie (panellari). C’è da considerare che quelli da noi chiamati semplicemente “panellari”, sono la continuazione di un mestiere antico di secoli,dal tempo dei saraceni . In quel periodo di occupazione araba a loro seguito giunsero anche gli Ebrei bravi nell’utilizzo dell’olio. Gli ebrei abili commercianti aprirono già allora friggitorie capace di offrire (piccoli pesci, melanzane, carciofi, broccoletti e ciambelle di loro tradizione . Con l’editto del 1250 circa da parte dell’imperatore Federico II della chiusura dei forni pubblici, perché erano gestiti da discendenti dei saraceni. I nostri amici genovesi che avevano una rappresentanza commerciale in città ,siamo al tempo delle città marinare, con la chiusura dei forni pubblici non potevano più portare a infornare il loro piatto favorito,la farinata.( I forni arabi erano bassi e a bocca larga,cosa che non avevano i forni privati piccoli,con una piccola entrata.) Visto che questi magazzini ai tempi erano vicino al ghetto, colsero l’occasione di provare a friggere questo impasto che veniva versato in una forma di creta detto pane ,per dare una certa misura costante e quindi fritto. Prendendo nome dalla forma e quindi panelle. Conclusione le panelle sono la conseguenza politica della trasformazione della farinata Ligure.

qua ingredienti e procedimento